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Toprak Razgatlıoğlu ha fatto una DICHIARAZIONE INASPETTATA poco prima del GP della Repubblica Ceca: “Se la FIM non prende provvedimenti contro di loro, penso che lo scenario sarà di nuovo lo stesso, sono troppo bravi a barare”, facendo sentire offesa tutta la Ducati!!

Toprak Razgatlıoğlu ha fatto una DICHIARAZIONE INASPETTATA poco prima del GP della Repubblica Ceca: “Se la FIM non prende provvedimenti contro di loro, penso che lo scenario sarà di nuovo lo stesso, sono troppo bravi a barare”, facendo sentire offesa tutta la Ducati!!

Member Lowi
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Toprak Razgatlıoğlu ha fatto una DICHIARAZIONE INASPETTATA poco prima del GP della Repubblica Ceca “Se la FIM non prende provvedimenti contro di loro, penso che lo scenario sarà di nuovo lo stesso, sono troppo bravi a barare” facendo sentire offesa tutta la Ducati!!

In una sorprendente svolta degli eventi in vista del Gran Premio della Repubblica Ceca del 2025, la stella del Campionato Mondiale Superbike (WorldSBK) Toprak Razgatlıoğlu ha scatenato una tempesta di polemiche con una dichiarazione audace e provocatoria rivolta a Ducati e all’organo di governo dello sport, la FIM. Il pilota turco, attualmente in testa al campionato con ROKiT BMW Motorrad, ha espresso frustrazione per quelli che percepisce come vantaggi ingiusti concessi da Ducati, accusandola di sfruttare il regolamento. Le sue dichiarazioni, rilasciate durante una conferenza stampa, hanno scosso il paddock, lasciando i piloti Ducati e i membri del team con un senso di insulto e innescando accese discussioni sulla correttezza nello sport.

Le dichiarazioni di Razgatlıoğlu sono arrivate mentre la stagione del WorldSBK giunge a un punto critico, con il talento turco impegnato in un’intensa lotta per il titolo contro Nicolò Bulega della Ducati. Il campionato è stato caratterizzato da una forte competizione, con il recente dominio di Razgatlıoğlu – evidenziato da una storica tripletta a Donington Park – che lo ha catapultato in cima alla classifica. Tuttavia, la sua ultima dichiarazione suggerisce profonde preoccupazioni riguardo ai regolamenti tecnici e alla loro applicazione, in particolare per quanto riguarda le restrizioni al flusso di carburante introdotte all’inizio della stagione per bilanciare le prestazioni tra i costruttori.

La controversia nasce dall’affermazione di Razgatlıoğlu secondo cui Ducati sarebbe riuscita a mantenere il proprio vantaggio prestazionale nonostante i tentativi della FIM di livellare il campo di gioco. “Se la FIM non intraprende alcun provvedimento contro di loro, credo che la situazione sarà la stessa di prima. Sono troppo bravi a barare”, ha dichiarato Razgatlıoğlu, con parole colme di frustrazione. L’accusa, pur non menzionando direttamente i nomi di singoli individui, era chiaramente rivolta al team tecnico Ducati, che a suo avviso ha trovato il modo di aggirare le restrizioni. Questo è stato un tema ricorrente per Razgatlıoğlu, che all’inizio della stagione aveva espresso preoccupazione per il fatto che BMW fosse sproporzionatamente influenzata dai limiti di flusso del carburante rispetto a Ducati, le cui moto, a suo dire, mantengono un’accelerazione e un’aderenza superiori.

La squadra Ducati ha prontamente reagito, con piloti e dirigenti che hanno espresso indignazione per l’insinuazione. Nicolò Bulega, che insegue Razgatlıoğlu di soli quattro punti in campionato, ha definito i commenti “ingiusti e irrispettosi”, sottolineando che il successo della Ducati è il risultato di duro lavoro e innovazione, piuttosto che di inganni. “Stiamo correndo nel rispetto delle regole ed è deludente sentirlo da un concorrente come Toprak”, ha detto Bulega. Álvaro Bautista, un altro pilota Ducati ed ex campione, ha fatto eco a questi sentimenti, suggerendo che le osservazioni di Razgatlıoğlu fossero un tentativo di distogliere l’attenzione dalle difficoltà della sua squadra. “Se è in difficoltà, dovrebbe concentrarsi sulla sua moto, non puntare il dito contro di noi”, ha dichiarato Bautista.

La FIM, coinvolta in questo dramma sempre più aspro, è rimasta a bocca cucita, con i funzionari che hanno dichiarato solo di “monitorare la situazione” e di garantire che tutte le squadre rispettino i regolamenti. Le restrizioni al flusso di carburante, introdotte per creare parità tra i costruttori, sono state un punto di contesa per tutta la stagione 2025. Le precedenti critiche di Razgatlıoğlu a Donington Park hanno evidenziato come l’accelerazione della BMW abbia sofferto, mentre le moto della Ducati sono apparse sostanzialmente inalterate, un sentimento che ha ribadito prima del GP della Repubblica Ceca. La sua ultima accusa, tuttavia, porta il dibattito a un livello superiore, insinuando una manipolazione deliberata da parte della Ducati, un’affermazione che potrebbe avere implicazioni di vasta portata per l’integrità dello sport.

La schiettezza di Razgatlıoğlu non è una novità, ma la sua decisione di smettere di commentare il regolamento all’inizio della stagione ha coinciso con una notevole inversione di tendenza nelle sue prestazioni. Dopo un inizio difficile, segnato dalle difficoltà della BMW con i nuovi regolamenti, si è adattato e ha ottenuto una serie di vittorie, tra cui 13 consecutive e una tripletta a Donington. Il suo concentrarsi sulla guida piuttosto che sulle lamentele sembra aver dato i suoi frutti, ma la conferenza stampa del GP della Repubblica Ceca suggerisce che non riesce più a trattenere le sue frustrazioni. “Dico solo quello che vedo”, ha aggiunto, ribadendo la sua posizione. “Voglio una lotta leale, ma al momento non mi sembra giusta”.

Le conseguenze della dichiarazione di Razgatlıoğlu probabilmente domineranno i titoli dei giornali con l’avvicinarsi del GP della Repubblica Ceca. Tifosi e analisti sono divisi: alcuni elogiano il pilota turco per aver denunciato quella che percepisce come un’ingiustizia, mentre altri considerano i suoi commenti antisportivi. L’abilità tecnica di Ducati è da tempo un segno distintivo del suo successo, e la sua esperienza in MotoGP, dove regolamenti simili sono in vigore da anni, potrebbe effettivamente dare loro un vantaggio nell’adattarsi alle regole del WorldSBK. Tuttavia, accusarli di “barare” senza prove concrete rischia di aumentare le tensioni in un campionato già competitivo.

Mentre il paddock si prepara per il GP della Repubblica Ceca, tutti gli occhi saranno puntati su Razgatlıoğlu e sulla Ducati. La stella turca confermerà le sue parole con un’altra prestazione dominante, o i piloti Ducati useranno la controversia come carburante per riconquistare la leadership del campionato? Anche la risposta della FIM – o la sua mancanza – sarà sotto esame, mentre lo sport si confronta con questioni di correttezza e trasparenza. Una cosa è certa: la coraggiosa dichiarazione di Razgatlıoğlu ha aggiunto un ulteriore livello di intensità a una stagione WorldSBK già emozionante, garantendo che la battaglia dentro e fuori dalla pista sarà combattuta agguerritamente.