In una dichiarazione che sta suscitando scalpore nel paddock della MotoGP, la leggenda Valentino Rossi ha scatenato la polemica dichiarando senza mezzi termini: “MotoGP? Meglio chiamarla Coppa Ducati”. Questa affermazione apparentemente scherzosa nasconde un profondo, sarcastico e nascosto significato riguardo al dominio assoluto della Ducati nella stagione 2025.

Rossi, nove volte campione del mondo e simbolo vivente della MotoGP, ha rilasciato questa dichiarazione in un’intervista nel backstage dell’evento della VR46 Racing Academy. Interrogato sullo stato attuale del campionato, “Il Dottore” non ha esitato a esprimere la sua preoccupazione per la perdita di competitività:

 

“Non nego che la Ducati stia andando molto bene. Ma quando ci sono 8 moto identiche in pista, e tutte nella top 10, mi chiedo: è questa la MotoGP o è un campionato Ducati?”

 

Questa affermazione ha immediatamente suscitato un’ondata di polemiche. Una parte dei tifosi ha sostenuto Rossi, pensando che stesse dicendo la verità sullo squilibrio tecnico del campionato. La Ducati ha attualmente 8 piloti di 4 team diversi e domina quasi ogni classifica: dalla pole, al giro più veloce, al podio. Nel frattempo, team come Yamaha, Honda o KTM faticano a tenere il passo, rendendo la gara meno attraente.

Tuttavia, la Ducati non è rimasta in silenzio. Un rappresentante anonimo della squadra italiana ha risposto: “Non ci scusiamo per aver fatto bene. Se altri team non riescono a tenere il passo, è un problema loro, non nostro”. Questa affermazione ha ulteriormente diviso la comunità della MotoGP. Gli esperti hanno espresso il loro parere. Alcuni credono che Rossi stia “facendo pressione sui media” per proteggere il suo team VR46, che sta faticando a competere con la squadra ufficiale Ducati. Altri credono che stia parlando per preoccupazione per il futuro della MotoGP, dove la diversità tecnica e la competizione tra i costruttori sono da tempo l’anima del campionato.

Qualunque siano le vere intenzioni di Rossi, la dicitura “Ducati Cup” è diventata la parola d’ordine più gettonata nel motorsport questa settimana. Non è solo una battuta, ma anche un campanello d’allarme per l’organizzazione della MotoGP sullo squilibrio sempre più evidente.

E come al solito, Rossi non ha avuto bisogno di urlare per farsi sentire: è bastata una frase e tutto il mondo della MotoGP si è voltato a guardare.