Siamo arrivati al decimo Gran Premio della stagione 2025 di Formula 1, e il sogno di vedere Lewis Hamilton insieme alla Ferrari sembra mostrare dei segni di crepe significative.

Il sette volte campione del mondo si trova al sesto posto nella classifica del Campionato Piloti, ben 119 punti dietro al leader Oscar Piastri della McLaren. Inoltre, è a 25 punti di distanza dal compagno di squadra a Maranello, Charles Leclerc.
Questa situazione è molto lontana dalla sfida al titolo che i tifosi della Ferrari si aspettavano quando Hamilton arrivò in Italia a gennaio, indossando un elegante completo doppiopetto nero e un cappotto spettacolare. Finora, purtroppo, sembra più “Primarni” che Giorgio Armani sulla pista.
Le interviste post-gara di Hamilton nelle ultime settimane sono diventate piuttosto scomode da ascoltare, con la superstar britannica che fatica chiaramente ad adattarsi al suo nuovo ambiente e alla sua difficile SF-25.
L’ultimo esempio è arrivato dopo il suo sesto posto al Gran Premio del Canada a Montreal, ancora una volta dietro a Leclerc. Le sue frustrazioni con “il modo di fare della Maranello” sembrano essere esplose.
Hamilton ha dichiarato ai media: “Sto cercando di sfidare i ragazzi. Combatto continuamente con gli ingegneri, faccio loro delle domande. Impostano le cose in un certo modo e dicono ‘abbiamo sempre fatto così’. E io rispondo: ‘E se provassimo così invece?'”
Dichiarazioni come queste hanno fatto notizia sui media britannici e stanno suscitando perplessità anche in Italia.
Un uomo particolarmente sorpreso dal messaggio di Hamilton è stato Luigi Mazzola, un insider della Ferrari che ha trascorso più di 20 anni con il team, vincendo 14 titoli mondiali nel processo.
L’ex ingegnere di gara ha commentato la situazione durante la trasmissione Sky Race Anatomy in Italia, ammettendo: “L’intervista di Hamilton è sensazionale, bisogna leggerla bene. Parla di organizzazione, di mentalità.”
Questo non è quello che Mazzola si aspettava di sentire dopo dieci gare della carriera di Hamilton in Ferrari – dopotutto, non si era unito a una squadra modellata dal team principal Fred Vasseur negli ultimi due anni in un team pronto a vincere?
Mazzola ha continuato: “Si è trovato in una squadra che deve essere ricostruita, come aveva detto anche suo padre qualche tempo fa. Poi parla di questi sviluppi che non arrivano, quando ormai siamo alla decima gara.”
“Tutto ciò mi lascia molto perplesso, perché da una squadra come la Ferrari ci si aspetta che tutta l’infrastruttura sia pronta per vincere, non che Hamilton arrivi e dica che manca tutto.”
“All’interno dell’azienda, dovrebbe esserci già questa mentalità, e se non c’è, è una cosa preoccupante, molto preoccupante. Ovviamente, intorno a lui, c’è qualcosa che non quadra.”
Al momento, sembra che Vasseur sia sulla graticola a Maranello, con alcuni media locali che credono che sia ormai deciso che verrà sostituito per la stagione 2026. Il futuro del francese è ormai un argomento di conversazione quotidiana.
Questa frenesia mediatica, afferma Mazzola, non farà che aggiungere dubbi interni intorno a questo progetto glamour, un sogno di F1 che finora sta diventando un incubo.
“Con tutto ciò, non c’è calma né serenità. In termini di piloti e di tutto ciò che ruota intorno al pilota stesso, come gli ingegneri, secondo me tutto deriva dalla mancanza di fiducia.”
Hamilton, Vasseur e la Ferrari cercheranno di riorganizzarsi questo weekend, quando il calendario della F1 li porterà al Red Bull Ring per il Gran Premio d’Austria.