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Il portiere Yann Sommer ha pubblicamente definito Acerbi “un lento” dopo le quattro reti subite contro la Juventus. Lo spogliatoio dell’Inter è più bollente che mai e i tifosi cominciano a preoccuparsi. Immediatamente, Acerbi ha replicato con decisione, lasciando Sommer a bocca aperta…

Il portiere Yann Sommer ha pubblicamente definito Acerbi “un lento” dopo le quattro reti subite contro la Juventus. Lo spogliatoio dell’Inter è più bollente che mai e i tifosi cominciano a preoccuparsi. Immediatamente, Acerbi ha replicato con decisione, lasciando Sommer a bocca aperta…

lowimedia
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Lo spogliatoio dell’Inter sta vivendo giorni di tensione altissima dopo la clamorosa sconfitta contro la Juventus, un 4-0 che ha lasciato cicatrici profonde non solo in campo, ma anche nei rapporti interni alla squadra. A gettare benzina sul fuoco è stato Yann Sommer: il portiere svizzero, solitamente considerato una figura equilibrata e diplomatica, ha sorpreso tutti con dichiarazioni durissime nei confronti di un compagno di squadra.

Secondo quanto riportato da fonti vicine al club, Sommer avrebbe puntato il dito contro Francesco Acerbi, definendolo senza mezzi termini “un lento”, accusandolo di essere stato la causa principale di almeno due dei quattro gol incassati contro i bianconeri. Un attacco frontale, pubblico e diretto, che ha immediatamente scosso la tifoseria e i media italiani.

Per i sostenitori nerazzurri, già amareggiati da una prestazione giudicata imbarazzante, queste parole rappresentano un segnale inquietante: lo spogliatoio sembra spaccato e il clima di unità che dovrebbe contraddistinguere una squadra in lotta per i vertici pare essersi incrinato. L’idea che i giocatori si accusino a vicenda anziché fare fronte comune preoccupa non poco i tifosi.

La risposta di Acerbi, però, non si è fatta attendere. Il difensore, noto per il suo carattere orgoglioso, ha replicato con fermezza alle critiche del compagno di squadra, difendendo la propria prestazione e sottolineando che le responsabilità della disfatta contro la Juventus sono da condividere tra tutti i reparti, compreso quello difensivo e lo stesso Sommer. «Non si perde per colpa di un solo giocatore» – avrebbe dichiarato Acerbi – «ognuno deve assumersi le proprie responsabilità, anche chi difende la porta».

Parole che hanno avuto l’effetto di un contraccolpo diretto contro Sommer, lasciandolo sorpreso e, secondo alcuni giornalisti, persino in imbarazzo. L’immagine del portiere leader silenzioso, capace di tenere unito il gruppo, sembra incrinata da questo scambio velenoso, che rischia di diventare un vero caso mediatico.

Intanto, nello spogliatoio nerazzurro regna un silenzio pesante. Alcuni giocatori si sarebbero schierati con Acerbi, ritenendo ingiusto scaricare su un singolo calciatore la responsabilità di una disfatta collettiva. Altri, invece, condividerebbero la frustrazione di Sommer, giudicando la difesa troppo vulnerabile nelle ultime uscite.

La dirigenza dell’Inter, dal canto suo, osserva con grande preoccupazione. L’idea che la squadra, invece di compattarsi dopo una sconfitta, si divida pubblicamente è quanto di più pericoloso possa accadere in una fase delicata della stagione. Non è escluso che lo stesso Chivu, chiamato a gestire una situazione esplosiva, possa intervenire per sedare le polemiche e ristabilire un minimo di equilibrio.

La stampa italiana ha già ribattezzato l’episodio come “il caso Sommer-Acerbi”, e non sono pochi a temere che possa trascinarsi a lungo, influenzando negativamente le prossime partite. I tifosi, dal canto loro, chiedono una reazione immediata sul campo: l’Inter non può permettersi ulteriori passi falsi né divisioni interne, soprattutto con le rivali storiche che osservano da lontano pronte ad approfittarne.

Ciò che è certo è che la frattura aperta tra Sommer e Acerbi rischia di diventare il simbolo di un’Inter fragile e nervosa, ben lontana dall’immagine di solidità che aveva caratterizzato la squadra fino a poche settimane fa. La domanda che ora si pongono i tifosi è una sola: Chivu riuscirà a ricucire lo strappo e riportare la calma, oppure questo scontro interno segnerà l’inizio di una crisi ben più profonda?